Autore : di Mario Perrotta
«Questa sera mi affitto due musicisti, li porto nella piazza del paese e faccio il botto! Stasera succede un casino…». Così entra in scena Telemaco, figlio di Ulisse, e comincia il suo spettacolo d’arte varia. Non risparmia nulla, a sé stesso e agli altri: racconta, come sa e come può, la sua versione dei fatti. E ogni sentimento si fa carne viva sulla scena e diventa corpo, parole in musica, avanspettacolo, versi sciolti e danza, odissea a brandelli di un ragazzo che non sa tenere insieme i cocci di una storia – quella di suo padre – che non sta più in piedi. Per Telemaco il tempo dell’attesa è scaduto: è ora di fare spettacolo.
Mario Perrotta ha disancorato Telemaco dal tempo degli eroi e l’ha trascinato nel ventunesimo secolo, «avvilito da una madre reclusa in casa, assediato dalla gente del paese che, non sapendo che fare tutto il giorno al bar della piazza, mormora della sua “follia” e della sua famiglia mancata, circondato dal mare del Salento, invalicabile e affamato di vite umane. Solo così potevo immaginare un’odissea mia, contemporanea, solo portando la leggenda a noi, in questo nostro tempo così disarticolato e privo di certezze».
E dunque, si mescolano nella scrittura il mito e il quotidiano, Itaca e il Salento, i versi di Omero e il dialetto leccese, legati insieme da una partitura musicale rigorosa, pensata ed eseguita dai musicisti che accompagnano Perrotta in questo lavoro e diventano anch’essi, con i loro molteplici strumenti, voci musicali del racconto.
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Autore : di Mario Perrotta
collaborazione alla regia Paola Roscioli
musiche eseguite dal vivo da Mario Arcari (oboe, clarinetto, batteria) e Maurizio Pellizzari (chitarra, tromba)
produzione Teatro dell’Argine