Don Giovanni involontario
di Vitaliano Brancati
regia Francesco Saponaro
con Fabrizio Falco, Antonio Alveario, Giovanni Arezzo, Simona Malato, Annibale Pavone, Claudio Pellegrini, Chiara Peritore, Irene Timpanaro, Daniela Vitale
produzione Teatro Biondo Palermo / Associazione Casa del Contemporaneo di Salerno
Don Giovanni involontario di Brancati, testo inconsueto e affascinante, parente stretto del Bell’Antonio e di Paolo il caldo, attraversa le tappe amorose di un borghese pigro e mammone, collezionista di donne fino al disgusto, che ha scelto per le sue imprese galanti una bella casa accanto al cimitero.
Francesco Musumeci (Fabrizio Falco) è un venticinquenne dagli slanci amatori ossessivi, poi un quarantacinquenne che abbandona la sposina giovane e, infine, un cinquantottenne in pieno disfacimento già sul letto di morte. Come il suo modello-mito ha un doppio tradito dalla bruttezza che partecipa a ogni avventura, Rosario Zappulla, fedele fino allo scambio di ruolo come Sganarello con Don Giovanni.
“La donna, ecco il gran tema”, la donna sedotta e abbandonata secondo il genoma culturale del masculo predatore, ridotta a una sessualità bulimica o ottusamente riproduttiva che si racconta già nei segni di una moderna trasgressione.
Nel sogno, Francesco crede di essere arrivato alle soglie dell’aldilà. Un diavolo e un angelo devono giudicare il disgraziato peccatore che ha sofferto una via crucis erotica sterile e ripugnante. L’intero teatro diventa così aula del processo finale. Al dissoluto punito che si aspetta l’Inferno del padre-padrone tocca invece il Paradiso dove lo attende la madre.
Don Giovanni involontario è teatro di furori carnali e baruffe da commedia amara che si fa via via trasfigurazione onirica tra vita e morte.