Autore : di Claudio Zappalà
Il giovane Claudio Zappalà ha scritto questo testo, già vincitore del “Premio Cendic-Segesta 2015”, nell’ambito del Laboratorio di drammaturgia della “Scuola dei mestieri dello spettacolo” del Teatro Biondo. L’autore reinventa il mito mettendo in luce personaggi tutt’altro che eroici, che nella tragedia di Sofocle non hanno alcun peso: le quattro guardie che sorvegliano il cadavere di Polinice, alle quali è restituita una rinnovata dignità, quella dell’uomo comune che discute sulla vita e l’affronta quotidianamente nell’impossibilità di decifrarla. Il regista Mauro Avogadro dà corpo al mito in un senso tutto contemporaneo di smarrimento, incarnato da personaggi che si muovono tra speranze, utopie e giovanili slanci puntualmente disattesi. Al linguaggio asciutto e ironico è affidato il compito di smorzare delusioni e malinconia, ma anche di dare voce ai piccoli desideri quotidiani in cui rifugiarsi. I quattro sono trascinati da eventi più grandi di loro e si sottomettono a un senso dell’obbedienza imposto dall’esterno, agiscono, eseguono ordini senza capirne il senso, senza avere il coraggio di opporsi: ci somigliano nelle pigrizie e nelle vigliaccherie, ma anche nei desideri di pace e di vita tranquilla. Poetici e commoventi, ci dimostrano come i grandi testi di teatro di ogni epoca offrano spunti e possibilità nuove per essere riscritti, riletti e interpretati sulla scena.
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Autore : di Claudio Zappalà
regia Mauro Avogadro
con Dario Battaglia, Vladimir Randazzo, Nicasio Catanese, Ivan Graziano
elementi scenici Aurora Buzzetti, Francesca Innocenti
costumi Ivan Bicego Varengo
produzione C.T.M. Centro Teatrale Meridionale