Autore : di Roberto Alajmo
Lo spettacolo, tratto dall’Almanacco siciliano delle morti presunte (edizioni Il Palindromo) di Roberto Alajmo, racconta, come in una soggettiva, gli ultimi istanti di vita di uomini e donne uccisi nel corso dei cinquant’anni della guerra di mafia in Sicilia. L’ultima immagine prima che una luce bianca e abbagliante, «la luce davvero troppo forte» delle mattine di fine luglio a Palermo, si trasformi improvvisamente in nero.
«C’è poco da ricamarci sopra – afferma Alajmo – quando si muore, si muore e basta. Diventano inutili altre parole». L’Almanacco è dunque una sorta di Spoon River siciliana, istantanee di morti improvvise o annunciate, quasi un repertorio che non si perde in interpretazioni, lasciando fuori lo spargimento di sangue, proprio come avveniva nelle tragedie greche. Rimangono le emozioni, i rimpianti, il retrogusto amaro per non aver saputo capire e fermare quella lunga catena di morti violente.
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Autore : di Roberto Alajmo
regia di Vincenzo Pirrotta
musiche di Marco Betta e Fratelli Mancuso
eseguite in scena dai Fratelli Mancuso
con Elisa Lucarelli, Cinzia Maccagnano, Vincenzo Pirrotta, Enzo e Lorenzo Mancuso
scene Claudio La Fata
costumi Vincenzo Pirrotta
luci Nino Annaloro
assistente alla regia Salvo Dolce
direttore dell’allestimento scenico Antonino Ficarra
produzione Teatro Biondo Palermo