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2 ottobre 2018
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Morte di un commesso viaggiatore

di Arthur Miller

traduzione Masolino D’Amico
regia Francesco Scianna
musiche Marco Betta
scene Luca Mannino
luci Claudia Borgia
costumi Marta Fasulo
allestimento scenico Sandro Messina

assistente alla regia Elisa Cricchio

personaggi e interpreti

Willy Loman Francesco Biscione
Linda Francesca Ciocchetti
Biff Luciano Falletta
Happy Bruno Di Chiara
Bernard Alessio Barone
La donna Daria Castellini
Charley Antonio Alveario
Zio Ben Rinaldo Clementi
Howard Wagner Luigi Rausa
Jenny Giovanna Pipi
Stanley Luigi Di Gangi
Signorina Forsythe Marta Lunetta
Letta Federica Voi
Cameriere Salvo Ceraulo

produzione Associazione Culturale 3Altrove

in collaborazione con Teatro Biondo Palermo


L’attore cinematografico e televisivo Francesco Scianna, protagonista tra l’altro di Baarìa e della serie tv La mafia uccide solo d’estate, ha scelto un classico del repertorio novecentesco per il suo debutto alla regia teatrale.

Il dramma di Miller (Premio Pulitzer per la drammaturgia nel 1949), è un’amara parabola sulla spietatezza della società contemporanea, fondata sul profitto e sulla competizione, una denuncia dell’ipocrisia che sta alla base del “sogno americano”, il cui prezzo sono i fallimenti personali, i conflitti familiari e l’autodistruzione.

«Morte di un commesso viaggiatore – spiega il regista – ci immerge nella società delle apparenze, dove le personalità risultano come “prodotto” costruito dal soggetto. Vige il mito del sogno americano basato sul successo, in una società talvolta crudele e priva di ogni significato. Mi sembra che Miller ci suggerisca di interpretare la parabola del protagonista come un denso viaggio nel tentativo di scardinare bugie ed illusioni, sciogliere a qualsiasi costo i legami che imprigionano nella dimensione di genitore da un lato e in quella di figlio dall’altro.

Ormai incapace di stare nella realtà, Willy - un eroe tragico di straordinaria efficacia, pieno di difetti, la cui fragilità non può che farcelo amare - non distingue più tra presente e passato, sogni e ricordi, tra quanto si agita nella sua testa e quanto nella vita vera. 

Afferma il diritto e nello stesso tempo il dovere di dare concretezza alla sua umanità, costruendo qualcosa non per sé ma per gli altri, superando il suo egoismo, diventando “uomo”. Mi piacerebbe che si creasse un senso di familiarità con la vita privata dei personaggi, che assumono una valenza universale rispecchiando problematiche, sentimenti, emozioni, comuni a tutti gli esseri umani. Mi interessa esplorare la psiche dei personaggi, dei loro bisogni e conflitti, non nascondendo tutta la loro vulnerabilità. Le loro storie, per me, sono storie d’amore».

Info Durata spettacolo 2.45 + 15 minuti di intervallo Costo biglietto 10,00 euro
  • ott
    2
    mar
    ore 19:30
  • ott
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    mer
    ore 19:30
  • ott
    4
    gio
    ore 20:30
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