L’Oreste
di Francesco Niccolini
con Claudio Casadio
illustrazioni di Andrea Bruno
regia Giuseppe Marini
scenografie e animazioni Imaginarium Creative Studio
costumi Helga Williams
musiche originali Paolo Coletta
light design Michele Lavanga
produzione Accademia Perduta – Romagna Teatri / Società per attori | in collaborazione con Lucca Comics & Games
L’Oreste è una originale sperimentazione teatrale nella quale il protagonista della vicenda, interpretato da Claudio Casadio, interagisce con personaggi animati dal fumettista e illustratore Andrea Bruno.
Il protagonista è internato nel manicomio dell’Osservanza a Imola, dove è stato abbandonato quando era bambino, dopo esser passato da un orfanotrofio a un riformatorio, tra un lavoretto e un oltraggio a pubblico ufficiale. Non ha avuto fortuna l’Oreste, nel suo passato ci sono avvenimenti terribili che ha rimosso ma dai quali non riesce a liberarsi: la morte della sorella preferita, la partenza del padre per la guerra, il suo ritorno dalla campagna di Russia, la morte violenta della madre, che lo aveva rifiutato quando era ancora ragazzino e manifestava i primi problemi psichici. Eppure, l’Oreste è sempre allegro, canta, disegna, non dorme mai, parla sempre e scrive alla sua fidanzata (che ha conosciuto a un “festival per matti” nel manicomio di Maggiano). Parla con i dottori, con gli infermieri, con un’altra sorella che di tanto in tanto viene a trovarlo, ma soprattutto parla con l’Ermes, il suo compagno di stanza, uno schizofrenico convinto di essere un ufficiale aeronautico di un esercito straniero tenuto prigioniero in Italia. Peccato che l’Ermes non esista.
L’Oreste è una riflessione sull’abbandono e sull’amore negato, su come la vita spesso non faccia sconti e sia impietosa. E su come, a volte, sia più difficile andare da Imola a Lucca che da Imola sulla Luna.