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di Giovanni Verga
regia Donatella Finocchiaro
progetto drammaturgico e collaborazione alla regia Luana Rondinelli
movimenti di scena Sabino Civilleri
con
Donatella Finocchiaro nel ruolo de La Lupa
Bruno Di Chiara nel ruolo di Nanni Lasca
Chiara Stassi nel ruolo di Mara
Ivan Giambirtone, Liborio Natali, Alice Ferlito, Laura Giordani, Raniela Ragonese, Giorgia D’Acquisto, Federica D’Amore, Roberta Amato, Giuseppe Innocente, Gianmarco Arcadipane
scene e costumi Vincenzo La Mendola
musiche Vincenzo Gangi
luci Gaetano La Mela
produzione Teatro Stabile di Catania / Teatro della Città centro di produzione teatrale – Catania
durata 1 ora e 20 minuti
Nella rilettura di Donatella Finocchiaro, la novella ottocentesca di Giovanni Verga diventa un manifesto attualissimo sui pregiudizi e le convenzioni sociali. La protagonista, Gnà Pina detta La Lupa, è la donna che non si vergogna della propria sensualità e viene per questo additata dal contesto sociale in quanto ritenuta spudorata, strana, diversa. La Lupa, del suo slancio amoroso e carnale per Nanni si considera la vittima. Il suo desiderio è talmente forte da diventare un’ossessione che la spinge a dare in sposa all’uomo sua figlia Mara pur di non perderlo.
Il gioco tra vittima e carnefice è un gioco al massacro, che non prevede vincitori. Sul banco degli imputati, l’autore e la regista pongono le ipocrisie della società perbenista, che non permettono ai protagonisti di vivere liberamente i loro sentimenti e le loro emozioni.
Alla fine Nanni cederà al proprio desiderio, ma i due saranno condannati, in nome delle convenzioni, a vivere nel “peccato” e nella follia. Forse solo la morte potrà salvarli.
Un classico della letteratura siciliana trova una inedita interpretazione grazie a un punto di vista per la prima volta totalmente femminile.