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di Carlo Goldoni
regia Paolo Valerio
con Michele Placido
e con (in o. a.) Luca Altavilla, Emanuele Fortunati, Ester Galazzi, Anna Gargano, Armando Granato, Vito Lopriore, Francesco Migliaccio, Michelangelo Placido, Maria Grazia Plos
scene Marta Crisolini Malatesta
costumi di Stefano Nicolao
musiche Antonio Di Pofi
movimenti di scena Monica Codena
luci di Gigi Saccomandi
produzione Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia / Goldenart Production / Fondazione Teatro della Toscana
Un’edizione nuova e accurata della famosa commedia di Goldoni, interpretata da Michele Placido e diretta da Paolo Valerio, che spiega così il progetto: «Accogliamo appieno e portiamo sulla scena tutta la vitalità e il divertimento della commedia, la comprensione che l’autore mostra per l’uomo, di cui ritrae con sottigliezza le virtù ed i lati oscuri, il suo amore viscerale per il teatro, per la scrittura, per gli attori, sulle cui potenzialità costruiva personaggi universali. Protagonista di questo testo meraviglioso è un microcosmo di persone che gravita in un campiello veneziano. Don Marzio, il nobile napoletano che osserva seduto al caffè questo piccolo mondo e con malizia ne intriga i destini, nella nostra edizione è interpretato dal bravissimo e carismatico Michele Placido. Lo attorniano figure tutte importanti, ognuna ambigua e interessante: una coralità in cui la pièce trova il fulcro del suo impeccabile meccanismo, che imprime ritmi vorticosi alle interazioni fra i personaggi».
Non succede nulla di clamoroso in questo scenario che sembra uscito da un dipinto di Pietro Longhi: qualcuno si rovina al gioco, due amanti si ritrovano e si perdonano, qualche sogno s’infrange... ma soprattutto si spettegola. È Venezia – come dice Don Marzio – un paese in cui tutti vivono bene, tutti godono la libertà, la pace, il divertimento.