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di Antonio Rojano
traduzione Marta Bevilacqua
regia Javier Sahuquillo
con Valentina Virando, Giuseppe Nitti, Alessandro Federico, Marta Bevilacqua
scena Alessandro Battisti – Etnik
luci Andrea Gagliotta
musiche Roberto Cammarata
movimenti scenici Francesca Cassottana
drammaturgia della traduzione Fabio Pisano
assistente alla regia Marta Bevilacqua
identità visiva Kamilla Lucarelli
foto Cristina Le Noci
video Cinemage
produzione Teatro Biondo Palermo
in collaborazione con Settembre Teatro / Acción Cultural Española
Furiosa Scandinavia, Premio Lope de Vega nel 2016, è stato giudicato dalla critica spagnola tra i dieci migliori spettacoli dell’anno e ha ricevuto cinque candidature alla ventunesima edizione dei Premios MAX. Ispirato a La ricerca del tempo perduto, il testo si addentra nella geografia delle delusioni amorose, tra ossessioni proustiane e nevrosi da social network. Un viaggio senza scappatoie, una riflessione sulla maternità, le scelte e il dolore, ma anche sulla fallibilità dei nostri ricordi.
I personaggi danno l’impressione di appartenere a un’epoca futura, costretti a vivere in un tempo di passaggio. Voci smarrite, disorientate, perse nei labirinti del sé. Sarà l’ossessione per l’amore perduto a fare incontrare i due protagonisti, Erika M. e Balzacman, nickname tramite i quali si danno appuntamento. Entrambi sono stati abbandonati, ma se Erika preferisce l’oblio medico, la pillola che cancella le memorie spiacevoli, lui sceglie di ricordare, lanciandosi in un viaggio delirante in Norvegia. Ma questa è solo una parte della storia, la punta dell’iceberg di un conflitto più ampio e profondo che appartiene alla generazione dei cosiddetti millennials.