Don Giovanni involontario
di Vitaliano Brancati
regia Francesco Saponaro
con Fabrizio Falco, Davide Cirri
produzione Teatro Biondo Palermo / Associazione Casa del Contemporaneo di Salerno
Don Giovanni involontario di Brancati, testo inconsueto e affascinante, parente stretto del Bell’Antonio e di Paolo il caldo, attraversa le tappe amorose di un borghese pigro e mammone, collezionista di donne fino al disgusto, che ha scelto per le sue imprese galanti una bella casa accanto al cimitero.
Francesco Musumeci (Fabrizio Falco) è un venticinquenne dagli slanci amatori ossessivi, poi un quarantacinquenne che abbandona la sposina giovane e, infine, un cinquantottenne in pieno disfacimento già sul letto di morte. Come il suo modello-mito ha un doppio tradito dalla bruttezza che partecipa a ogni avventura, Rosario Zappulla (Davide Cirri), fedele fino allo scambio di ruolo come Sganarello con Don Giovanni.
“La donna, ecco il gran tema”, la donna sedotta e abbandonata secondo il genoma culturale del masculo predatore, ridotta a una sessualità bulimica o ottusamente riproduttiva che si racconta già nei segni di una moderna trasgressione.
Nel sogno, Francesco crede di essere arrivato alle soglie dell’aldilà. Un diavolo e un angelo devono giudicare il disgraziato peccatore che ha sofferto una via crucis erotica sterile e ripugnante. L’intero teatro diventa così aula del processo finale. Al dissoluto punito che si aspetta l’Inferno del padre-padrone tocca invece il Paradiso dove lo attende la madre.
Don Giovanni involontario è teatro di furori carnali e baruffe da commedia amara che si fa via via trasfigurazione onirica tra vita e morte.