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di Euripide
traduzione e adattamento Laura Sicignano e Alessandra Vannucci
regia Laura Sicignano
supervisione alla coreografia Roberto Zappalà
con Vincenzo Pirrotta
e con Egle Doria, Alessandra Fazzino, Lydia Giordano, Silvio Laviano, Filippo Luna, Franco Mirabella, Silvia Napoletano, Manuela Ventura
musiche originali eseguite dal vivo Edmondo Romano
scene e costumi Guido Fiorato
video Luca Serra
produzione Teatro Stabile di Catania
Questa tragedia, pare l’ultima di Euripide, è tanto più rivoluzionaria in quanto l’autore sembra rinunciare definitivamente all’idea che vi sia una forza ordinatrice alla base del Cosmo.
Bacco, entità androgina ed eversiva, è colui che tiene segretamente le fila di tutti gli eventi, la divinità che più di tutte, per i greci, rappresenta il Caos e il legame con la Zoè, la forza vitale che tutto attraversa. Dio e disordine finiscono per identificarsi. Un mondo rovesciato dove il razionale Penteo (Vincenzo Pirrotta) viene gioiosamente massacrato dalla sua stessa madre, dove i vecchi sono follemente saggi e amorali, dove le donne non rispettano le regole e si inebriano danzando e fondendosi con la natura. Nelle Baccanti Euripide sembra intuire che la cultura occidentale sia prossima a una fine e, di conseguenza, si prepari a un nuovo inizio. Uno spazio geometrico e astratto, apparizioni e scomparse come in un circo diabolico, metamorfosi e travestimento, musica elettronica dal vivo, donne che corrono con i lupi. Baccanti è una distruzione e una rinascita.